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Il Dipartimento di Agraria di Portici,  costituitosi in data 01/01/2013, è espressione delle preesistenti competenze scientifiche degli ex 6 Dipartimenti della Facoltà di Agraria: Ingegneria Agraria e Agronomia del Territorio; Economia e Politica Agraria; Arboricoltura, Botanica e Patologia Vegetale; Entomologia e Zoologia Agraria; Scienze degli Alimenti; Scienze del Suolo, della Pianta, dell’Ambiente e del Territorio. Esso consta di 10 sezioni fra cui: Biologia e Produzione Vegetale e Genetica e Biotecnologie Vegetali; è dotato inoltre, di numerosi laboratori: Agronomia, Microbiologia, Chimica. Il DiA presenta molteplici competenze scientifiche in svariati ambiti: agronomia ambientale e territoriale (interazione tra produzione vegetale ed ambiente); tecnologie agro-ingegneristiche (effetti dei sistemi produttivi sulla qualità dei prodotti vegetali; analisi delle tecnologie di trasformazione agro-industriale e ottimizzazione dei processi); microbiologia agraria, alimentare e ambientale per lo studio di biosistemi naturali.
Il DiA ha un vasto know-how nell’ambito delle tecniche colturali con particolare riguardo alla semina, per ciò che concerne la quantità, epoche e sesti di impianto, e alla fertilizzazione relativamente alle dosi e alle tempistiche d’intervento in un ottica di salvaguardia ambientale.
Il DIA, infine, ha competenze attinenti alla caratterizzazione e miglioramento dei biosistemi naturali mediante moderne tecniche microbiologiche, biochimiche e molecolari. Negli ultimi anni sono stati intrapresi studi riguardanti l’impiego di ceppi microbici ad attività biotecnologiche specifiche degradative, funzionali, ecofisiologiche, protecnologiche. In particolare, molte attività di ricerca sono state rivolte all’isolamento e la selezione di ceppi microbici produttori di alte concentrazioni di enzimi cellulolitici, pectinolitici ed emicellulolitici da utilizzare nella trasformazione delle biomasse lignocellulosiche in prodotti ad alto valore aggiunto mediante processi biologici a basso impatto ambientale, alta efficienza di conversione e rese produttive.
Nel POI il gruppo agronomico validerà e trasferirà i protocolli colturali ottimizzati per la produzione di canapa da fibra e quello microbiologico preparerà consorzi microbici costituiti da ceppi batterici e/o fungini per le attività di bioestrazione della cellulosa mediante macerazione delle fibre di canapa in campo e in vasca come strategia di migliora2m0 ento e ottimizzazione del processo tradizionale.

Il CREA-Centro di ricerca per Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (OFA), sede di Caserta, svolge attività di ricerca nel settore della frutticoltura, effettuando studi pluri-disciplinari dal punto di vista agronomico, genetico, patologico, tecnologico ed economico, sulle principali specie frutticole. Il CREA-OFA di Caserta, ha coordinato progetti di ricerca finanziati dal MiPAAF “Nuove tecniche ecocompatibili per la gestione dei fruttiferi strategici per la salvaguardia del territorio rurale” e progetti regionali tra cui “Network per la salvaguardia e la gestione delle risorse genetiche agroalimentari campane” (PSR 2007-2013 Mis. 214) .
L’unità partecipante ha esperienza pluriennale nella progettazione, coordinamento e realizzazione di progetti di ricerca finanziati da istituzioni nazionali e territoriali riguardanti i settori agroalimentare, ambientale e green economy.
Nello specifico, ha una competenza nella determinazione della fattibilità economica-agronomica della filiera avendo partecipato come responsabile scientifico e relatore agli eventi della Rete Canapa in Campania del 2016 e 2017. In particolare, ha organizzato e presentato relazione sullo stato dell’arte della filiera al primo focus in Caserta in data 6
maggio 120016. Ha curato l’organizzazione scientifica del Focus Canapa nell’ambito della seconda fiera sulla canapa
“Canapa è” a Frattamaggiore a maggio 2017. E’ stata consulente scientifico e relatrice del seminario “Canapa è… riscatto del territorio” organizzato dall’Assessorato all’agricoltura della Regione Calabria e dal Comune di Crotone il 24/01/2017. E’ stata consulente scientifica della giornata sulla canapa organizzata dal CNR a Carditello in data 8/10/2017. Ha collaborato alla revisione del testo della legge regionale sulla canapa L.r.5/2017. Ha curato la parte scientifico economica del corso base per canapicoltori presentato in data 20/12/2017 a Piana di Monte Verna (CE)
Pubblicazioni:
Pergamo et al. SIEA 2017. The textile hemp chain: value analysis and economic benefits
Pergamo et al. Agrisicilia n°1/2 2017. Canapa sativa: potenzialità, ritardi e prospettive di una coltura mille usi Cerrato e Pergamo – CNR 2018 – Canapa: aspetti legislativi ed economici di una filiera in progress
Pergamo et al., 2017. La risposta biodinamica per ripensare il modello produttivo agro-industriale. Terra e Vita
Morra et al., 2016. A sustainable competitive momodel: the biodynamic farming in Italy. Studi Sostenibilità, Anno VI-2

 

Il CREA -Centro di ricerca per la cerealicoltura e le Colture Industriali- è uno dei 12 centri di ricerca, con una specializzazione di filiera, articolato in 5 sedi e 2 laboratori (Caserta e Rovigo). Il Centro si occupa con approccio multidisciplinare, delle filiere dei cereali e delle colture industriali per l’alimentazione umana, animale e per impieghi no-food, garantendo, attraverso il miglioramento genetico e le scienze omiche per la conservazione e la gestione della biodiversità, la valorizzazione delle produzioni. Il punto centrale dell’attività di ricerca del Centro è la sostenibilità delle
filiere cerealicole e industriali con l’obiettivo di aumentare la produzione anche in condizioni di limitazioni degli input. Il CREA-CI si occupa di canapa industriale dal 1994, con la partecipazione a diversi progetti nazionali ed internazionali (Multihemp). Negli ultimi 15 anni ha avviato, presso la sede di Rovigo, programmi di selezione e miglioramento genetico di varietà a destinazione industriale, farmaceutica e alimentare. E’ costitutore di diverse varietà, iscritte nel catalogo varietale nazionale ed europeo. E’ titolare di varietà di canapa protette da privativa comunitaria (CPVO) e dispone di una ampia collezione di riferimento.

 

Il Centro di Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari del Consiglio per la ricerca e l’analisi dell’economia agraria (CREA-IT) svolge attività nel campo dei processi e delle trasformazioni nei biosistemi per una gestione sostenibile degli agroecosistemi e delle filiere agricole, agroalimentari e agroindustriali. Svolge ricerche sullo sviluppo e l’uso delle tecnologie, macchine e impianti per la produzione primaria anche ai fini non alimentari, per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali, di sicurezza e sensoriali dei prodotti agro-alimentari e per il monitoraggio e miglioramento della qualità lungo tutta la filiera agroalimentare, con particolare riguardo alle produzioni ortofrutticole e olearie.
Fornisce supporto e consulenza tecnica e scientifica agli attori pubblici e privati dei sistemi di riferimento e al processo di certificazione e di armonizzazione della normativa. Il Centro da anni svolge attività sulle colture non alimentari a diversa destinazione d’uso dalla produzione di materiale da riproduzione fino alla logistica delle produzioni. Tale attività è svolta in ambito regionale, nazionale ed europeo in riferimento a specifici progetti. Sono stati studiati sia lo sviluppo delle
tecnologie legate alle colture dedicate erbacee ed arboree, sia il recupero di sottoprodotti residuali da colture arboree ed erbac1e0e. Parallelamente segue gli aspetti tecnologici legati alle colture da fibra, canapa, lino e kenaf per le diverse
possibilità valorizzative (fibra, fiore, seme e biomasse residuali). Pubblicazioni inerenti la tematica:
Assirelli et al., 1997. “Fiber valorization of oilseed flax” Atti del Convegno “Flax and Other Bast Plants Symposium” tenutosi a Poznan (PL) il 30/09-01/10/1997, p.150
Assirelli et al., 1999. “Produzione, raccolta e possibile utilizzazione cartaria della paglia del lino da olio” Agricoltura Ricerca 182, p.15
Assirelli et al., 1999. “Produzione e raccolta del seme e della fibra del lino da olio” Atti del XXXIII Convegno Annuale della Società Italiana di Agronomia, tenutosi a Legnaro (PD) dal 20 al 23/09/1999, p.181
Assirelli et al., 1999. “La raccolta della canapa da fibra” L’Informatore Agrario 42, p.93
Assirelli et al., 2017. “Innovative system for industrial hemp harvesting” European Biomass Conference and Exibition Proceedings (25th EUBCE), 294-297.

Istituto di Scienze e Tecnologie per L’Energia e La Mobilità Sostenibili (STEMS) del CNR, ha sede principale a Ferrara e conta una Sede Secondaria presso l’Area di Ricerca del CNR di Torino, a cui si aggiungono due stazioni sperimentali presso Candiolo (TO) e Vezzolano (AT). IMAMOTER è stato costituito il 15 giugno del 2002. L’istituto afferisce al Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti (DIITET) che svolge attività scientifiche in aree prioritarie per l’innovazione del Paese quali: energia e trasporti, ingegneria industriale, costruzioni, biomedicale, l’ambiente, l’agricoltura e la cantieristica. La missione di IMAMOTER è quella di essere una risorsa di eccellenza per l’avanzamento, la promozione e la divulgazione delle conoscenze e delle tecnologie utili alla progettazione, alla produzione e all’impiego delle macchine agricole e movimento terra, in una prospettiva di sviluppo sostenibile, efficienza energetica e sicurezza d’impiego. L’IMAMOTER si occupa da numerosi anni di lavorazione della canapa e detiene il brevetto (TO/2010/A/000554- “Sfibratrice per canapa industriale”) in cooperazione con Assocanapa. Inoltre, si occupa dell’utilizzo delle fibre di canapa per la preparazione di compositi a matrice polimerica per diverse applicazioni (“All Natural 1H0igh-Density Fiber- and Particleboards from Hemp Fibers or Rice Husk Particles”. Battegazzore D., Alongi J., Duraccio D., Frache A. Journal of Polymers and the Environment. 2016, 2, 1-9).

Il CNR, Istituto Polimeri, Compositi e Biomateriali (IPCB-CNR), con sede a Pozzuoli, è il più importante istituto di ricerca italiano sulla scienza e tecnologia dei materiali a base di polimeri sintetici e naturali, con circa 80 ricercatori e tecnologi. L’istituto IPCB ha una lunga esperienza nella sintesi e caratterizzazione chimico-fisica di polimeri; in particolare negli ultimi anni, l’attività di ricerca è stata prevalentemente focalizzata sullo studio di polimeri biodegradabili ottenuti da fonti rinnovabili e sulle modifiche chimiche per l’ottenimento di sistemi polimerici ad alto impatto tecnologico. L’Istituto afferisce al Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali (DSCTM). Le attività di ricerca confluiscono in tre grandi aree: Materiali innovativi, Salute e nanomedicina, Sostenibilità. Nell’ambito dei materiali basati su polimeri da risorse rinnovabili le attività svolte hanno riguardato: 1) lo sviluppo di nanocompositi e materiali ibridi basati su polimeri termoplastici e termoindurenti incluso matrici polimeriche da fonti rinnovabili, 2) lo sviluppo di plastiche basate su poliesteri e polisaccaridi provenienti da fonti vegetali e organismi marini, 3) lo sviluppo di tecnologie di trasformazione per films basate su polimeri di origine naturale per l’imballaggio, l’agricoltura e l’edilizia ecosostenibile, 4) lo sviluppo di tecniche per il rilascio controllato di farmaci e di fitofarmaci. I laboratori principali e le attrezzature IPCB rilevanti per questo progetto sono elencati di seguito: laboratorio di processo di polimeri termoplastici, microscopia elettronica di scansione e trasmissione, spettroscopia.

L’azienda agricola di D’Amore Francesco è collocata nei comuni di Frignano (mappali 1, 2, 3, 4, 5, 6, e 7) e nel comune di Villa Literno (mappale 4 e 13) per un complessivo di 47 particelle, di cui 3 particelle sono di proprietà e 44 in affitto con contratti ultra-decennali. L’azienda è frazionata su più corpi fondiari e si estende su una superficie totale di circa 45 ettari.
L’indirizzo produttivo (codice ATECO 01-11-6) si contraddistingue per coltivazioni miste di cereali e altri seminativi. In particolare, dei 44 ettari a seminativo, circa 25 ettari sono investiti nella coltivazione di pomodoro, circa 15 ettari per la coltivazione di frumento duro e 3 ettari divisi equamente nella produzione di cece, veccia e fagiolo.
Attualmente, l’azienda non presenta nel suo fascicolo aziendale alcun tipo di macchine ed attrezzature.
L’azienda agricola D’Amore, visto che da un paio di anni è impegnata nella produzione di canapa, si è resa disponibile per collaborare come partner nel progetto mettendo a disposizione circa 2 ettari di terreno per l’ottimizzazione delle tecniche colturali in collaborazione con il WP3 e dei cantieri di raccolta in collaborazione con il WP4.

L’azienda agricola Lamberti in accomandita semplice dispone di diversi terreni sia nella provincia di Napoli sia nella provincia di Caserta. Nella provincia di Napoli sono collocati soltanto tre particelle, una nel comune di Frattaminore (mappale 1), una nel comune di Giugliano in Campania (mappale 28) e, infine, una nel comune di Caivano (mappale 1-2) . La maggior parte dei terreni sono ubicati in provincia di Caserta presso i comuni di: Marcianise (mappale
2-3-12-13-14-18 e 22), Aversa (mappale 9), Casaluce (mappale 1), Frignano (mappale 2), Gricignano d’Aversa (mappale
3-7), Orta di Atella (1-2-3-4-5-6-7-11-12), Ruviano (mappale 11), Sant’Antimo (mappale 1-4), Succivo (mappale 1-2-4). I terreni sono così divisi: 10 particelle sono di proprietà, 111 in affitto e 9 condotte in altra forma. Complessivamente la ditta in accomandata semplice dispone di una superficie di circa 110 ettari. Pertanto, può essere definita un’azienda di grandi dimensioni nel contesto territoriale della provincia di Caserta.
L’indirizzo produttivo (codice ATECO 01-13-10) si caratterizza per la presenza di coltivazioni di ortaggi. La maggior parte dei terreni è rappresentata da seminativi (oltre 93 ettari) che vengono impiegati principalmente per la produzione di
frument1o0(43 ettari), pomodoro (25 ettari), cece (4 ettari) e asparago (2 ettari); il restante degli ettari (circa 8 ettari)
sono destinati alle coltivazioni arboree specializzate (melo, vite pesco ecc).
Il parco macchine aziendale è costituito da tre mietitrebbiatrici semoventi di diversa potenza, da una trattrice e da un essiccatoio per prodotti agricoli.
L’azienda agricola Lamberti si è resa disponibile per collaborare come partner nel progetto mettendo a disposizione circa 2 ettari di terreno per l’ottimizzazione delle tecniche colturali in collaborazione con il WP3 e dei cantieri di raccolta in collaborazione con il WP4.

L’azienda agricola Marrandino, ditta individuale, dispone di quasi 18.5 ettari in provincia di Caserta, tutti condotti in affitto. Tutti i terreni ricadono nel comune di Casaluce, foglio di mappa 1 particelle 5, 53, 57, 58, 111, 113, 114, 116,
119, 137, 142, 144, 145, 146, 178, 229, 231, 233, 5023, 5057 e 5058.
L’azienda ha un ordinamento produttivo prevalentemente a seminativi; in particolare la superficie aziendale è investita per 10.23 ettari a frumento duro, per 1.40 ettari ad erba medica, per 5.56 ettari a loietto e per 0.25 ettari a coltivazioni permanenti (arboree specializzate).
La rimanente parte del terreno è occupata da fabbricati (7974 m2).
L’azienda agricola Marrandino si è resa disponibile per collaborare come partner nel progetto mettendo a disposizione circa 1 ettaro di terreno per la validazione di varietà di canapa in collaborazione con il WP2.

L’azienda agricola Eduardo Rita è ubicata totalmente nel comune di Vairano Patenora (mappa 2,11,16,17 e 21) per un totale di 26 particelle, di cui 9 di proprietà e 17 in affitto. Tutti i terreni presenti nel comune di Vairano Patenora sono vicini e ben collegati tra di loro. La ditta individuale dispone di una superficie, dichiarata sul fascicolo aziendale, pari a
16.06.06 ettari. Pertanto, può essere definita come un’azienda di medie dimensioni.
L’indirizzo produttivo dell’azienda (codice ATECO 01-15-00) si caratterizza per la coltivazione di tabacco. Secondo quanto riportato nel fascicolo aziendale circa 10 ettari sono coltivati a seminativo e altri 5 ettari a coltivazione arboree specializzate (Nocciolo, vite e olivo). La rimanente superficie aziendale è suddivisa tra bosco e pascolo.
Nell’azienda descritta non sono presenti macchine ed attrezzature, tale situazione non consente al titolare dell’azienda di effettuare tutte le operazioni colturali richieste in piena autonomia.
L’azienda agricola Eduardo si è resa disponibile per collaborare come partner nel progetto mettendo a disposizione circa 1 ettaro di terreno per la validazione di varietà di canapa in collaborazione con il WP2.

La rete San Leucio è un’associa produttori ed utilizzatori di tessuti per arredamento (Sete di San Leucio) realizzati secondo rigorosi standard di qualità; i retisti rappresentano oltre l’80% della produzione del distretto ed esportano in tutto il mondo circa il 90% della produzione.
La rete è stata il partner tecnico della Camera di Commercio di Caserta per l’istituzione del marchio di tutela “San Leucio Silk”, tale marchio, nel rispetto dei valori fondativi del distretto, garantisce il consumatore sia riguardo alla qualità del prodotto (fibre naturali, tinture ecosostenibili, n. minimo di inserzioni e di fili a cm.), sia riguardo all’etica di produzione (rispetto del lavoro, dell’ambiente e del territorio).
Le aziende della Rete, sono tutte aderenti al marchio di tutela.
Nel progetto, la Rete San Leucio Textile effettuerà le analisi necessarie a verificare la qualità del prodotto stigliato.