Attività

Le principali aree di coltivazione della canapa in Italia erano l’Emilia Romagna, la Campania, il Piemonte, il Veneto e la Lombardia. All’apice della produzione di canapa nel nostro paese, la superficie investita con questa coltura superava i 120.000 ettari con una produzione di fibra che sfiorava gli 800.000 quintali. A partire dagli anni ‘50 si è avuta una progressiva riduzione della coltivazione della canapa fino ad arrivare alla totale scomparsa dagli ordinamenti produttivi aziendali. Solo dall’inizio del nuovo millennio, nel nostro paese si è assistito alla ricomparsa di questa coltura che attualmente interessa solo poche migliaia di ettari. In alcuni paesi la coltivazione della canapa è però proseguita senza interruzioni per cui se l’Italia vuole reintrodurla con successo negli ordinamenti colturali si trova a dover colmare vari gap. In primis, bisogna pensare all’aggiornamento dell’agrotecnica e alla scelta delle varietà da coltivare in base al loro adattamento nei diversi areali di coltivazione e alle loro performance in funzione della destinazione d’uso (es. uso tessile, alimentare, ecc.). Pertanto, per poter soddisfare le suddette esigenze, si è realizzato un progetto che ha favorito lo sviluppo di una filiera della canapa moderna, redditizia ed eco-sostenibile in grado di fornire soluzioni per le problematiche di carattere agronomico come sopra indicato. Allo stesso tempo il progetto realizzato ha cercato di dare delle risposte alle problematiche che riguardano le fasi di raccolta, macerazione e stigliatura per poter arrivare a produrre un filato resistente e di elevata qualità, che possa consentire la produzione di tessuti pregiati e nel contempo favorire l’utilizzazione dei sottoprodotti derivanti dalla separazione della fibra grezza dal resto della pianta.

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Sono state identificate le 3 filiere di seguito indicate con l’obiettivo di valorizzarle dal punto di vista economico:

• Filiera della fibra lunga, che utilizzando particolari varietà, sistemi di macerazione innovativi e specifiche macchine/attrezzature sarà in grado di separare la fibra contenuta nella corteccia della canapa dal resto della pianta. Tale fibra troverà la sua più piena valorizzazione nella produzione di tessuti di alta gamma.
• Filiera del canapulo, per la produzione di materiale da imballo e teli per pacciamatura totalmente degradabili, con lo scopo di realizzare questi nuovi prodotti in sostituzione sia dei classici imballi/teli in polietilene che dei film biodegradabili già commercializzati e realizzati con amidi di diverse colture (mais, altri cereali).
• Filiera della produzione di vernici spray, ottenute utilizzando gli scarti della pettinatura della fibra di canapa.

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