cercando di adeguare tecnologie già presenti negli areali di produzione e magari mutuate da altre filiere produttive quali la foraggicoltura; tali tecnologie sono state validate su più aziende e più varietà cercando di evidenziare criticità colturali, ambientali e morfologiche dello specifico contesto. Sono state validate soluzioni di falciatura e condizionatura, macchine andanatrici ed imballatrici selezionate in funzione della loro versatilità d’impiego soprattutto in termini di capacità di gestione di steli rigidi e di dimensioni importanti oltre i due metri e sistemi di imballatura caratterizzati da camera di compressione variabile in modo da adeguare le possibilità di riduzione in balle della biomassa secondo le specifiche esigenze di raccolta e prima trasformazione della fibra.
In definitiva, le prove effettuate sui macchinari prescelti ci hanno indicato chiaramente la necessità di realizzare una serie di importanti modifiche che ne cambiano notevolmente il funzionamento e non si possono semplicemente applicare alla macchina originaria come nel caso di un kit amovibile.
La raccolta della canapa
Sono state identificate le 3 filiere di seguito indicate con l’obiettivo di valorizzarle dal punto di vista economico:
• Filiera della fibra lunga, che utilizzando particolari varietà, sistemi di macerazione innovativi e specifiche macchine/attrezzature sarà in grado di separare la fibra contenuta nella corteccia della canapa dal resto della pianta. Tale fibra troverà la sua più piena valorizzazione nella produzione di tessuti di alta gamma.
• Filiera del canapulo, per la produzione di materiale da imballo e teli per pacciamatura totalmente degradabili, con lo scopo di realizzare questi nuovi prodotti in sostituzione sia dei classici imballi/teli in polietilene che dei film biodegradabili già commercializzati e realizzati con amidi di diverse colture (mais, altri cereali).
• Filiera della produzione di vernici spray, ottenute utilizzando gli scarti della pettinatura della fibra di canapa.
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