deve essere anticipata il più possibile (preferibilmente ad inizio aprile) per avere una fase vegetativa prolungata prima della piena fioritura. Le prove condotte ci hanno permesso di accertare che un ritardo della semina, rispetto all’inizio di aprile, può determinre un pesante effetto negativo sulla quantità di biomassa prodotta.
Tra le varietà dioiche, considerate nelle nostre prove, la più produttiva in termini di resa in fibra è la la varietà Carmagnola che si caratterizza anche per la colorazione gialla della fibra che rappresenta un parametro qualitativo estremamente interessante in quanto può consentire di non realizzare trattamenti sbiancanti. Tra le varietà dioiche prese in considerazione la più interessante sembra essere la Fibrante, anche se permangono alcuni dubbi su tale affermazione.
Le prove agronomiche condotte hanno consentito anche di ottimizzare la tecnica di coltivazione stabilendo che la densità di semina migliore per la coltivazione della canapa da fibra è quella di 300 semi germinabili per m2 il che ha assicurato per tutti gli ambienti di coltivazione una resa quali-quantitativa migliore. Infine, è possibile affermare che nei suoli con elevata fertilità è possibile ridurre gli input di azoto (evitando così problematiche di inquinamento della falda). Durante la nostra sperimentazione è stato osservato che la concimazione 60N fornita in post emergenza con un concime a lento rilascio comporta i risultati più interessanti rispetto ai campi non concimati (incremento di produzione del 17%), ma anche rispetto a livelli di concimazione più elevati.
L’attività di laboratorio, infine, ha consentito di ampliare le conoscenze delle specie fungine patogene di canapa industriale in Campania. Al riguardo, si è confermato che la principale avversità di natura biotica, riscontrata su tutte le varietà in prova, è l’Agroathelia rolfsii (anam. Sclerotium rolfsii).
Pertanto, la concia della semente è una pratica da considerare per il contenimento degli agenti fitopatogeni trasmissibili per seme che influiscono sui parametri germinativi e sullo sviluppo delle plantule.
Ottimizzazione della tecnica colturale e scelta delle varietà
Sono state identificate le 3 filiere di seguito indicate con l’obiettivo di valorizzarle dal punto di vista economico:
• Filiera della fibra lunga, che utilizzando particolari varietà, sistemi di macerazione innovativi e specifiche macchine/attrezzature sarà in grado di separare la fibra contenuta nella corteccia della canapa dal resto della pianta. Tale fibra troverà la sua più piena valorizzazione nella produzione di tessuti di alta gamma.
• Filiera del canapulo, per la produzione di materiale da imballo e teli per pacciamatura totalmente degradabili, con lo scopo di realizzare questi nuovi prodotti in sostituzione sia dei classici imballi/teli in polietilene che dei film biodegradabili già commercializzati e realizzati con amidi di diverse colture (mais, altri cereali).
• Filiera della produzione di vernici spray, ottenute utilizzando gli scarti della pettinatura della fibra di canapa.
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